Protocollo B.E.S.
Protocollo di Accoglienza degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
Elenco dei contenuti ( i successivi sei collegamenti sono interni al documento):
- Introduzione
- Tappe dell’Inclusione scolastica dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Secondaria di I° Grado
- Fasi di attuazione del Protocollo di Accoglienza degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
- Istruzione domiciliare
- Griglia relativa alla documentazione degli alunni con B.E.S.
- Persone di riferimento
Introduzione ( inizio dei link esterni al documento)
Per Accoglienza si intende tanto il momento iniziale in cui la scuola si attiva a seguito dell’arrivo di alunni con Bisogni Educativi Speciali, quanto un atteggiamento che si traduce in azioni ed attenzioni costanti, recependo le Linee guida ministeriali per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (Linee guida MIUR 2009 inclusione_alunni_con_disabilita) o Disturbi Specifici dell’Apprendimento (Direttiva BES 2012)
Tutti gli alunni necessitano di essere accolti ed inseriti gradualmente, soprattutto se si tratta di persone che hanno propri tempi di adattamento. È importante dunque raccogliere in un documento trasparente qual è il nostro percorso, per favorire al meglio il benessere di tutti e di ciascuno.
Questo documento si presenta come una guida sia per i docenti che accolgono gli alunni, sia per i genitori che scelgono la nostra scuola.
Tale protocollo è stato concluso dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione nel mese di aprile 2018, con delibera n. 57 del Collegio dei Docenti del 16 maggio 2018 ed inserito nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
I Bisogni Educativi Speciali
È in corso un ampliamento culturale che, sulla base del modello ICF- International Classification of Functioning, strumento dell’Ordine Mondiale della Sanità, descrive la disabilità come “una condizione di salute in un ambiente sfavorevole”. L’ICF infatti classifica, analizza e considera la disabilità come un’esperienza umana che tutti possono sperimentare, anche come una condizione breve e transitoria. Tale approccio spiega le caratteristiche di ogni persona secondo un approccio multidisciplinare, che rileva gli stili, le potenzialità e le inclinazioni di ognuno, insieme alle sue fragilità.
La scuola è il cardine di un sistema educativo che fa dell’inclusione delle persone con bisogni particolari un punto di forza: sostiene e dà senso a culture politiche e pratiche di integrazione sociale, ed ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione. In questi processi bisogna osservare non solo come le persone convivano con le proprie condizioni di salute, ma anche quale sia il supporto o lo svantaggio che deriva dall’ambiente di cui fanno parte.
Con una Direttiva emanata il 27 dicembre 2012 (Direttiva BES 2012) il MIUR riconosce i Bisogni Educativi Speciali in ambito scolastico, raggruppandoli in tre grandi aree: la disabilità, i disturbi evolutivi specifici e la categoria dello dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale:
“L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Nel variegato panorama delle nostre scuole la complessità delle classi diviene sempre più evidente. Quest’area dello svantaggio scolastico, che ricomprende problematiche diverse, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali (in altri paesi europei: Special Educational Needs). Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.”
Le problematiche relative alla disabilità sono certificate ai sensi della Legge 104/1992. (Legge 104 1992)
Per “disturbi evolutivi specifici” si intendono:
- I Disturbi Specifici di Apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia);
- I deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, ricomprendendo – per la comune origine nell’età evolutiva – anche quelli dell’attenzione e dell’iperattività;
- Il funzionamento intellettivo limite, considerato un caso di confine fra la disabilità e il disturbo specifico.
Tali disturbi sono diagnosticati da un’équipe medica ed i documenti rilasciati hanno valore legale. Per quanto riguarda le norme in materia di disturbi specifici di apprendimento si fa riferimento alla Legge 170/2010. (Legge 170/2010)
L’area dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale è individuata sulla base di elementi oggettivi. Gli insegnanti la riconoscono in base a considerazioni psicopedagogiche e didattiche, valutazioni degli operatori dei servizi sociali o di specialisti. Queste figure supportano il Consiglio di Classe per una comprensione più approfondita e completa della situazione personale e socio-ambientale dello studente.
Ai sensi della normativa vigente si prevede di redigere:
- Il Piano Educativo Individualizzato (PDP-PEI della Provincia di Lodi) per alunni con disabilità. (L. 104/1992) (Legge 104/1992) Guida alla compilazione (Guida_alla compilazione_PDP-PEI)
- Il Piano Didattico Personalizzato per alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento (PDP per alunni con DSA) (L. 170/2010) (Legge 170/2010) Chiarimenti strumenti di intervento per alunni con B.E.S. (Strumenti di intervento BES)
La Circolare Ministeriale N. 8 del 6 marzo 2013 (Circolare BES del 6 marzo 2013) indica che ciascun consiglio di classe è autonomo di decidere se formulare o non formulare il Piano Didattico Personalizzato per alunni con diagnosi per altri disturbi evolutivi specifici oppure in situazione di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale (Piano Didattico Personalizzato per-alunni con diagnosi per altri disturbi evolutivi specifici oppure in situazione di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale), avendo cura di verbalizzare i motivi di tale decisione.
Tappe dell’Inclusione scolastica dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Secondaria di I° Grado
Fasi | Tempi | Attività per gli alunni con BES |
Iscrizione | Entro il termine stabilito da norme ministeriali | Gli alunni con le famiglie possono visitare la scuola ed avere un primo contatto conoscitivo. Successivamente le famiglie procedono con l’iscrizione e fanno pervenire eventuali certificazioni o diagnosi il prima possibile. |
Progetto “Continuità” | in base al Protocollo Continuità (Protocollo-continuita 18-19) | Nell’ambito dei percorsi di continuità tra i diversi ordini di scuola sono previste attività quali: – l’osservazione finalizzata alla conoscenza degli alunni; – la redazione di schede di passaggio ed il confronto tra i docenti dei diversi ordini di scuola; – incontri finalizzati alla reciproca conoscenza tra gli alunni e la scuola. |
Accoglienza | Primi giorni di scuola e nel corso dell’anno | Nel periodo di accoglienza vengono predisposte attività specifiche, finalizzate ad un positivo inserimento nella nuova scuola. Successivamente vengono, nei casi specifici, contattati gli operatori socio-sanitari al fine di stendere il Profilo dinamico funzionale (Profilo Dinamico Funzionale) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI Provincia di Lodi) per gli alunni con disabilità ed il modello PDP per alunni con DSA o altri BES certificati, qualora il C.d.C. deliberi di redigerlo anche in questo caso. |
Fasi di attuazione del Protocollo di Accoglienza degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
Azione | Come/Cosa | Chi la mette in atto | Quando |
Iscrizione | |||
Iscrizione | effettuata dai genitori | assistente amministrativo | Al momento dell’iscrizione |
Consegna della certificazione diagnosticaDisabilità (Facsimile verbale accertamento 2018/2019) Disturbo Specifico di Apprendimento (Accordo-Indicazioni Diagnosi 25 lug 2012) |
effettuata dai genitori | assistente amministrativo | Al momento dell’iscrizioneAppena in possesso |
Comunicazione iscrizione | assistente amministrativo | Al Dirigente Scolastico e al Referenti d’Istituto per i BES | |
Controllo della documentazione | Dirigente ScolasticoReferenti d’Istituto per i BES | ||
Colloqui | |||
Incontro preliminare con insegnanti degli ordini di scuola precedenti/Equipe sociosanitaria in particolare per alunni con L.104 (Legge 104/1992) | raccolta informazioni | Referenti d’Istituto per i BES | Dopo aver acquisito la documentazione |
Determinazione della classe | |||
Attribuzione della classe | Criteri stabiliti (Criteri Formazione Classi prime) Parere specialisti | Dirigente ScolasticoReferenti d’Istituto per i BES Commissione formazione classi |
Il protocollo di accoglienza degli alunni con Bisogni Educativi Speciali intende fornire una descrizione sistematica e precisa delle diversi fasi di attuazione dell’inclusione scolastica, affinchè sia chiaro per ogni docente, per ogni famiglia, per ogni studente e per ogni membro del personale di segreteria quali sono le azioni da mettere in atto, come devono esser effettuate e chi ha il compito operativo di eseguirle e di condividerle.
Il primo momento è quello dell’iscrizione dell’alunno.
È cura della famiglia consegnare alla scuola la certificazione diagnostica di uno specialista (e l’eventuale convalida dalle strutture sanitarie pubbliche nel caso la diagnosi sia redatta da specialisti privati).
Le pratiche d’iscrizione sono seguite dal personale amministrativo che, verificata la presenza di tale documentazione all’atto di iscrizione, ne protocolla la consegna. L’assistente amministrativo, dopo aver verificato la presenza di eventuali altre segnalazioni provenienti da ordini di scuola inferiori o di pari grado (nel caso di trasferimenti), comunica al Dirigente Scolastico e al Referente d’Istituto per i Bisogni Educativi Speciali la presenza della documentazione ed essi accertano che negli incartamenti siano presenti tutte le informazioni necessarie alla successiva stesura del Piano Educativo Iindividualizzato o del Piano Didattico Personalizzato. L’assistente amministrativo acquisisce altresì, se presenti, eventuali allegati con osservazioni didattico – educative della scuola di provenienza.
In caso di iscrizione alla classe prima, la determinazione della sezione, ad opera del Dirigente Scolastico, con il supporto della commissione formazione classi, dovrà tenere conto anche del parere della funzione strumentale per l’inclusione nonché del Referente d’Istituto per i DSA. Si dovrà aver cura di creare classi eterogenee con la presenza di un numero equilibrato di alunni con differenti specificità, tenendo presenti i criteri stabiliti dal Collegio Docenti, ed eventualmente, se necessario, sentendo il parere degli specialisti.
Non oltre il primo trimestre scolastico (DM 5669, par. 3.1) vanno redatti, firmati e consegnati in segreteria il Piano Educativo Individualizzato ed il Piano Didattico Personalizzato. Il PEI – Piano Educativo Individualizzato descrive annualmente gli interventi educativi e didattici destinati all’alunno, definendo obiettivi, metodi e criteri di valutazione. È parte integrante della programmazione educativo-didattica di classe e contiene:
- finalità e obiettivi didattici e in particolare gli obiettivi educativi, di socializzazione e gli obiettivi di apprendimento riferiti alle diverse aree, perseguibili nell’anno anche in relazione alla programmazione di classe;
- gli itinerari di lavoro (le attività specifiche);
- i metodi, i materiali, i sussidi e tecnologie con cui organizzare la proposta, compresa l’organizzazione delle risorse (orari e organizzazione delle attività);
- i criteri e i metodi di valutazione;
- le forme di integrazione tra scuola ed extra-scuola.
Poiché la valutazione degli alunni con disabilità è riferita al PEI, sia per quanto ri-guarda obiettivi che metodi e criteri di verifica, questo documento dovrà contenere in modo chiaro tutti gli elementi che consentiranno poi effettivamente di valutare gli esiti dell’azione didattica. Il PEI viene redatto all’inizio di ciascun anno scolastico ed è soggetto poi a verifica. È redatto congiuntamente dalla scuola e dai Servizi (Equipe Psico-Sociosanitaria) con la collaborazione della famiglia.
Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) relativo agli studenti con DSA, esplicita la programmazione didattica personalizzata che tiene conto delle specificità segnalate nella diagnosi. E’ un documento che compila la scuola, ma rappresenta un patto d’intesa fra docenti, famiglia e istituzioni socio-sanitarie nel quale devono essere individuati e definiti gli interventi didattici individualizzati e personalizzati, gli strumenti compensativi e le misure dispensative che servono all’alunno per raggiungere in autonomia e serenità il successo scolastico.
Per studenti con altri disturbi evolutivi specifici dignosticati, oppure in situazione di svantaggio socioculturale, linguistico ed economico, per i quali siano stati redatte relazioni, cliniche o di altro tipo, oppure rispetto ai quali non sia presente alcun tipo di relazione, è possibile personalizzare i percorsi di apprendimento redigendo un PDP che individui le strategie didattiche e le eventuali misure compensative o dispensative utili ad assicurare ad ogni studente una propria forma di eccellenza cognitiva.
Il nostro Istituto ha adottato il modello PEI provinciale proposto nella Provincia di Lodi ed ha elaborato una propria modulistica per i diversi tipi di PDP, integrati al presente protocollo tramite un link riportato più avanti.
All’inizio delle attività scolastiche il consiglio di classe (o il team docente) valuta la documentazione presente nel fascicolo personale dell’alunno e si predispone ad un periodo di osservazione. In seguito condivide gli esiti dell’osservazione effettuata circa il profilo dello studente e il percorso di apprendimento. In caso di disabilità la finalità è quella di individuare i traguardi per l’autonomia personale e sociale e di individualizzare gli obiettivi educativi e didattici. In caso di DSA l’intento è calibrare in modo mirato l’uso di strumenti compensativi e di misure dispensative e di predisporre adeguate modifiche alla didattica. Il C.d.C. poi redige una prima “bozza” del Piano Educativo Individualizzato o del Piano Didattico Personalizzato avendo cura di definirne le linee essenziali con la famiglia. Tali documenti verranno poi condivisi con l’equipé socio-sanitaria e, se presenti, con gli assistenti educativi. Questa prima fase preparatoria rappresenta un momento di incontro e di dialogo, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, al fine di rendere il percorso scolastico di ogni alunno il più sereno possibile. Il PEI e il PDP vengono sottoscritti dal team docente o dal consiglio di classe, dalla famiglia dal Dirigente Scolastico, dagli operatori del servizio sanitario che hanno redatto la certificazione diagnostica e dagli assistenti educativi. La sottoscrizione dei documenti sottolinea la corresponsabilità educativa nel percorso dell’alunno: la firma del Dirigente Scolastico sancisce l’applicazione della normativa, la firma di tutti i docenti sottolinea la responsabilità nella scelta e nell’attuazione di strategie didattiche inclusive e di forme di valutazione adeguate, la firma dell’equipè sanitaria evidenzia una presa in carico condivisa dell’alunno e, infine, la firma della famiglia dichiara la corresponsabilità nella stesura e nell’applicazione del documento stesso. Nel caso in cui non si trovi un accordo e la famiglia decida di non firmare il documento, è opportuno chiedere la motivazione, per iscritto (PDP Dichiarazione Famiglia), del diniego, ed inserirla nel fascicolo personale dell’alunno.
Durante l’anno scolastico è necessario mettere in atto azioni di monitoraggio degli interventi individualizzati per alunni con BES. Esse possono essere effettuate al termine del primo quadrimestre o nel consiglio di classe di marzo, ma comunque ogniqualvolta se ne ravvisi la necessità (sia da parte della famiglia sia da parte della scuola). Il PEI e il PDP hanno infatti una natura flessibile, possono essere modificati ed aggiornati in base alla necessità, ed è dunque necessaria una loro periodica verifica sul campo per eventuali adeguamenti.
Infine, il PEI è verificato al termine dell’anno scolastico per un’analisi finale dei risultati ottenuti e per eventuali osservazioni da inserire in previsione del successivo anno scolastico. Per agevolare questo processo il nostro Istituto ha definito, in autonomia, un modello modelli riassuntivo che permette di indirizzare l’osservazione dei docenti e formulare facilmente un’analisi dei processi messi in atto dall’alunno e dei risultati conseguiti.
In ambito scolastico è previsto un percorso di orientamento scolastico guidato per alunni con disabilità. Il servizio ha l’obiettivo di aiutare l’alunno e la sua famiglia nella scelta del percorso formativo/educativo al termine della scuola secondaria di primo grado. Tale percorso viene effettuato dal personale del Servizio Disabilità dell’A.S.L. di Lodi in raccordo con le scuole e i Centri del territorio e con i Servizi Specialistici di riferimento degli alunni interessati. L`attività inizia al termine del secondo anno della Scuola secondaria di I° grado e si conclude nel mese di gennaio dell`anno successivo, e comunque non oltre i termini di iscrizione all`anno scolastico di prossima iscrizione.
Istruzione domiciliare
L’istruzione domiciliare si propone di garantire il diritto/dovere all’apprendimento, nonché di prevenire le difficoltà degli studenti e delle studentesse colpiti da gravi patologie o impediti a frequentare la scuola.
L’istituzione scolastica di appartenenza dell’alunno attiva il progetto di istruzione domiciliare (ID) quando uno studente si ammala e si prevede resti assente da scuola per un periodo superiore ai 30 giorni (anche non continuativi).
La scuola può venire a conoscenza di questa esigenza dalla famiglia dell’alunno o dalla “Scuola in ospedale” organizzata presso la struttura in cui è o è stato ricoverato.
La scuola polo nella nostra provincia e per tutta la Regione Lombardia per l’attuazione di progetti di istruzione domiciliare è il Liceo Statale Maffeo Vegio (link esterno a http://www.maffeovegio.gov.it/progettualita-e-didattica/istruzione-domiciliare/) di Lodi. Per ulteriore documentazione consultare la pagina web. (link esterno http://www.hshlombardia.it/ )
Griglia relativa alla documentazione degli alunni con B.E.S.
Documento | Chi lo redige | Quando | |
Disabilità (ai sensi della L. 104/92) (Legge 104/1992) | |||
DIAGNOSI FUNZIONALE (Modello Diagnosi Funzionale Regionale)Descrive i livelli di funzionalità raggiunti e la previsione di possibile evoluzione dell’alunno con certificazione di disabilità. MODELLO DIAGNOSI FUNZIONALE PER IL RINNOVO DELLA CERTIFICAZIONE (Modello df rinnovo certificazione 2018-19) | Operatori ASL o specialisti privati con opportuna vidimazione dell’ASL. | All’atto della prima segnalazione, è rinnovata ad ogni passaggio fra un ordine di scuola all’altro e/o secondo i tempi indicati dal DPCM 185/2006. | |
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (Profilo Dinamico Funzionale)Indica le caratteristiche fisiche, psichiche e sociali dell’alunno con disabilità, le possibilità di recupero, le capacità possedute da sollecitare e progressivamente rafforzare. Devono essere evidenziate le aree di potenziale sviluppo sotto il profilo riabilitativo, educativo didattico e socio-affettivo. | Operatori socio-sanitari, docenti curricolari, docente di sostegno, genitori dell’alunno (art. 12, commi 5° e 6° della L.104/92). | Viene aggiornata alla fine della Scuola d’Infanzia, Primaria, Secondaria di primo grado e durante la Scuola Secondaria secondo grado. | |
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI Provincia di Lodi) E’ il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra loro, predisposti per l’alunno con disabilità. Mira ad evidenziare gli obiettivi, le esperienze, gli apprendimenti e le attività più opportune mediante l’assunzione concreta di responsabilità da parte componenti firmatarie. Deve essere valutato in itinere ed eventualmente modificato.MODELLO PH (Modello PH 2018-19) (SINTESI PREVISIONALE DELL’ANNO SCOLASTICO SUCCESSIVO PER L’INTERVENTO DI SOSTEGNO) | Operatori socio-sanitari, docenti curricolari, docente di sostegno, genitori dell’alunno (art. 12, commi 5° e 6° della L.104/92). | Formulato entro i primi tre mesi di ogni anno scolastico. | |
VERIFICA E VALUTAZIONE DEL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO. (Verifica del PEI)Riscontro delle attività programmate nel PEI per gli alunni con disabilità con eventuali modifiche. | Insegnanti del Consiglio di Classe | Formulato entro i primi tre mesi di ogni anno scolastico. | |
ORIENTAMENTO SCOLASTICO GUIDATO PER ALUNNI CON DISABILITÀ (Informativa Orientamento Scolastico Guidato 2016) | Operatori socio-sanitari (UONPIA e Servizio valutazione disabilità) ( link esterno http://www.ao.lodi.it/infoblueDeliverLive/Area_Sociosanitaria/orientamento_scolastico_guidato ) , docenti curricolari, docente di sostegno, genitori dell’alunno | Generalmente da maggio/ giugno della classe 2° della Sc. Sec. Di I° Grado a dicembre/gennaio della classe successiva | |
Disturbo specifico di apprendimento ( ai sensi della L. 170/2010) (Legge 170/2010) | |||
DIAGNOSI DI DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO | Operatori ASL o specialisti privati con opportuna vidimazione dell’ASL. | ||
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (PDP per alunni con DSA) | Operatori ASL o specialisti privati con opportuna vidimazione dell’ASL, Famiglia, Operatori sociali, Insegnanti del Consiglio di Classe | Formulato entro i primi tre mesi di ogni anno scolastico. | |
Altri BES (Scheda Chi sono gli Altri BES) ( altri disturbi evolutivi specifici e situazioni di svantaggio socioeconomico e culturale) | |||
DIAGNOSI DI ALTRO DISTURBO EVOLUTIVO SPECIFICO ( NON DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO) | Operatori ASL o specialisti privati con opportuna vidimazione dell’ASL. | ||
RELAZIONE CLINICA (NON DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO E NON ALTRO DISTURBO EVOLUTIVO SPECIFICO) | Operatori ASL o specialisti privati con opportuna vidimazione dell’ASL. | ||
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (NON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO) O IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO (CON O SENZA RELAZIONE CLINICA) (PDP per alunni con BES), PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO LINGUISTICO (PRIMA O SECONDA ALFABETIZZAZIONE) (PDP modello per stranieri) | Insegnanti del Consiglio di Classe e famiglia e, ove coinvolti, operatori socio-sanitari | Formulato entro i primi tre mesi di ogni anno scolastico. | |
SCHEDA DI RACCORDO. In tale documento sono raccolte le informazioni (caratteristiche personali e sociali dell’alunno, punti di forza e di debolezza ) utili al passaggio degli alunni all’ordine di scuola successivo e per un’equilibrata ed omogenea formazione delle classi. INFANZIA-PRIMARIA (Scheda-passaggio-materna-primaria-2019-2020) - DISABILITÀ (Scheda raccordo infanzia/primaria disabili)PRIMARIA -SECONDARIA (scheda-passaggio-primaria-secondaria-2019-2020) - DISABILITÀ (Scheda raccordo primaria/secondaria disabili) - DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO (Scheda raccordo alunni con DSA) - ALTRI DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI O SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO CULTURALE (Scheda raccordo alunni con altri BES) |
Insegnanti del Consiglio di Classe della scuola di provenienza in collaborazione con gli insegnanti dell’ordine di scuola successivo. | Entro il 30 giugno. | |
SCHEDA DI SEGNALAZIONE ALUNNI IN DIFFICOLTÀ (scheda-nuove-segnalazioni-2020-21 ) è una richiesta di consulenza all’équipe dell’UONPIA (Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) in cui si indicano le difficoltà scolastiche dell’alunno per valutarne la significatività e rilevanza e quindi predisporre percorsi didattici adeguatiPROCEDURA A.S. 2018-19 (procedure-individuazione-accertamento-alunni-in-situazione-di-disabilita-rinnovo-certificazioni-2020-21) |
Insegnanti del Consiglio di Classe in accordo con la famiglia che avvia la consulenza rivolgendosi all’UONPIA :U.O.N.P.I.A. (Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza)Presidio di Sant’Angelo Lodigiano (Ospedale Delmati – V° Piano) telefono 0371 251445 / 0371 251912 @: uonpia.santangelo@asst-lodi.itPresidio di Lodi (via Giovanni XXIII, 11) telefono 0371 372820 @: uonpia.lodi@asst-lodi.itPresidio di Casalpusterlengo (Via Fleming, 1) 0377 924732 @: uonpia.casalpusterlengo@asst-lodi.itCollegio di Accertamento dell’alunno in condizione di disabilità ai fini dell’integrazione scolastica: ( link esterno a :http://www.ao.lodi.it/infoglueDeliverLive/Area_Sociosanitaria/collegio_accertamento_alunno_disabile |
generalmente entro il I° dicembre |
Persone di riferimento
Ruoli | Compiti |
Famiglia | Consegna l’eventuale certificazione attestante la diagnosi al Dirigente Scolastico. Fornisce informazioni ai docenti. Suggerisce strategie di intervento da adottare in eventuali momenti di criticità |
Dirigente Scolastico | Incontro con la famiglia. Formazione delle classi. Assegnazione degli insegnanti curricolari e di sostegno. Rapporto con amministrazioni locali. Istituzione, convocazione e coordinamento del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione. |
Funzione strumentale B.E.S. | Raccorda gli interventi con le diverse realtà (famiglie, A.S.L., enti territoriali…). Promuove l’attivazione di progetti specifici e ne attua il monitoraggio. Presenta ai colleghi la documentazione necessaria (P.D.F, P.E.I., P.D.P…) |
Docente curricolare | Accoglie gli alunni nel gruppo classe e, insieme ai colleghi, ne favorisce l’inclusione. Condivide e promuove le tappe di un’accoglienza positiva e di un’inclusione scolastica piena. |
Docente di sostegno | Assegnato alla classe in base alla presenza di uno o più alunni con disabilità. In collaborazione coi colleghi dell’équipe pedagogica/ C.d.C. raccoglie informazioni dalla scuola di provenienza. Conduce l’osservazione e instaura relazioni particolari con gli alunni in difficoltà. Organizza attività ed interventi finalizzati all’accoglienza e all’inclusione, curando gli aspetti metodologici e didattici. Svolge il ruolo di mediatore tra la scuola e la famiglia. All’interno della rete interistituzionale tiene rapporti con la famiglia, con gli specialisti, con gli operatori comunali |
Educatore scolastico | Assegnato all’alunno sulla base di una diagnosi clinica, è inviato dal Comune di residenza dell’alunno o dalla Provincia nei casi di deficit sensoriale (Delibera regionale (DGR 7924_2018-1) e Modalità operative (Modalita operative disabilita sensoriale). Collabora con gli insegnanti per la partecipazione dell’alunno a tutte le attività scolastiche. Si attiva per il potenziamento dell’autonomia, della comunicazione e della socializzazione dell’alunno.MODELLO RICHIESTA EDUCATORE SCOLASTICO (Modello richiesta educatore scolastico 2018-2019) |
Collaboratore scolastico | In casi di particolari necessità, collabora con il personale docente nella gestione dell’alunno (per gli spostamenti, in mensa, nell’uso dei servizi) |
Equipe socio-sanitaria | Fornisce informazioni relative all’alunno. Propone indicazioni di strategie di intervento condivise.U.O.N.P.I.A. (Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza)Presidio di Sant’Angelo Lodigiano (Ospedale Delmati – V° Piano) telefono 0371 251445 / 0371 251912 @: uonpia.santangelo@asst-lodi.itPresidio di Lodi (via Giovanni XXIII, 11) telefono 0371 372820 @: uonpia.lodi@asst-lodi.it Presidio di Casalpusterlengo (Via Fleming, 1) 0377 924732 @: uonpia.casalpusterlengo@asst-lodi.it |
BUONE PRASSI PER FAVORIRE IL LAVORO DEGLI EDUCATORI SCOLASTICI
In seguito alle indicazioni ricevute dalla Commissione GLI, durante l’anno scolastico 2018-2019 le Funzioni Strumentali BES hanno elaborato il documento “Buone-prassi-per-favorire-il-lavoro-degli-educatori-scolastici“, coinvolgendo i Responsabili ed i Coordinatori delle Cooperative che erogano i servizi di Educativa Scolastica per conto dei Comuni di residenza degli alunni del nostro I. C.
Tale documento è volto a discutere e ridefinire le buone prassi che favoriscono il lavoro degli Educatori Scolastici all’interno della scuola, contesto nel quale anche loro hanno un ruolo di primo piano.